Il mondo della grappa è immenso: numerose sono le zone del territorio in cui essa
viene prodotta, ed ancora più numerose sono le varietà che di essa esistono. Per la
classificazione di queste ultime, tuttavia, la legislazione non ha ancora individua un
preciso ed omogeneo metodo di classificazione, per questo motivo ancora oggi
convivono diversi criteri: uno basato sulla zona d’origine, uno che guarda al tipo di
alambicco utilizzato, un altro che invece classifica i diversi tipi di invecchiamento o
affinamento, ecc. Esiste, tuttavia, un ulteriore criterio che viene usato nella maggior
parte dei casi in maniera omogenea, divenendo di fatto una vera e propria
consuetudine. Quest’ultimo è stato ideato dall’Anag (Associazione Nazionale degli
Assaggiatori di Grappa) e si regge sulla classificazione combinata di elementi
sensoriali, caratteristiche di affinamento e proprietà organolettiche del prodotto.
Secondo tale classificazione, quindi, possiamo parlare di diversi tipi di grappa:
– Grappa giovane : questo tipo di grappa, una volta distillata e fatta riposare, viene
travasata in contenitori di acciaio o di vetro senza compiere alcun passaggio in botti
di legno. Gli aromi che emergeranno, quindi, saranno solamente quelli appartenenti
al vitigno iniziale.
– Grappa giovane aromatica : anch’essa viene realizzata con il medesimo
procedimento della semplice grappa giovane, tuttavia le vinacce utilizzate in questo
caso appartengono ad uve aromatiche o semiaromatiche come, ad esempio, quelle
del Moscato, del Gewürztraminer o del Brachetto.
– Grappa invecchiata in legno o barricata : questa grappa si contraddistingue per il
fatto di aver riposato in contenitori di legno per un termine temporale di almeno 12
mesi (ogni distilleria avrà poi la discrezionalità di aumentare tale termine al fine di far
emergere al meglio le proprietà organolettiche del prodotto). Nel caso in cui
l’affinamento avvenga in barrique, ovvero particolari botti di legno più piccole con
una capacità tra i 225 e 228 litri,allora la legge italiana permette di denominare il
distillato Grappa barricata o barrique .
– Grappa invecchiata : la denominazione grappa invecchiata secondo la legge può
essere attribuita solamente ad una grappa che ha riposato in botte per un periodo
che va dai 12 ai 18 mesi; termine che deve essere necessariamente certificato dai
controlli dell’Agenzie delle Dogane. In questo periodo di invecchiamento la
caratteristiche del legno utilizzato sprigionano tutti i profumi ed aromi propri andando
a conferire al prodotto finale un aroma e sapore inimitabile.
– Grappa Riserva o Stravecchia : la legge in questo caso prescrive un periodo
minimo di almeno 18 mesi di affinamento in legno. Le fragranze finali, solitamente,
sono morbide e delicate ma in ragione del lungo periodo di permanenza in botte
possono anche arrivare ad acquisire un sentore di tabacco e spezie.
– Grappa aromatizzata : si tratta tendenzialmente di una grappa giovane a cui
vengono aggiunti per infusione dei vegetali aromatizzanti naturali, solitamente erbe
officinali, aromatiche (mugo, timo, camomilla, ecc) o piccoli frutti (mirtillo, prugne,
ecc), che inevitabilmente conferiscono una particolare colorazione e profumazione.